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Nella causale riportare il titolo del corso, il mese di svolgimento e il nominativo del partecipante.
Destinatario del corso: psicologo, educatore professionale, fisioterapista, logopedista, ortottista/assistente di oftalmologia, terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, terapista occupazionale
Obiettivo formativo di processo: Documentazione clinica. Percorsi clinico-assistenziali diagnostici e riabilitativi, profili di assistenza – profili di cura (3)
Acquisizione competenze tecnico-professionali: L’approccio presentato in questo corso è il frutto di anni di esperienza riabilitativa con bambini disgrafici di tutte le età ed è stato adottato con successo anche da intere classi della scuola materna e della scuola primaria ove non erano segnalate difficoltà grafiche.
Non segue le tappe classiche praticate nella maggioranza delle scuole e aiuta sia nell’insegnamento che nel potenziamento del carattere corsivo, in bambini pre-scolari o già scolarizzati.
È un approccio che potenzia la fluidità dell’atto grafico e la leggibilità, riducendo le rigidità e le dismetrie.
Verrà posta particolare attenzione alla grafia come intero processo che comprende le componenti motorie, oculomotorie e visuo-spaziali, che necessitano sempre di un training mirato, senza il quale non si dovrebbe affrontare l’esperienza grafica.
Saranno, pertanto, presentate attività motorie specifiche all’uso del corsivo, e non solo esercizi strettamente grafici, utilizzando video di casi clinici.
Un numero elevato di bambini con disordini evolutivi del linguaggio e dello speech, idiopatici o nel contesto di quadri complessi, mostra deficit significativi nell’utilizzo del linguaggio in funzioni comunicative evolute come la capacità di narrare, esporre, argomentare ed esprimere opinioni.
Molti ricercatori sono arrivati a ritenere che il disordine a questo livello costituisca una sorta di stazione di arrivo e di fase di cronicizzazione dei disturbi evolutivi del linguaggio, una volta che i bambini hanno rimediato in maniera completa o parziale le problematiche a carico del sistema dei suoni e della morfo-sintassi. Queste difficoltà possono avere un impatto determinante sulla socializzazione, sulla carriera di studi e sulla capacità di comunicare.
Acquisizione competenze tecnico-professionali: Comunicare significa riuscire a creare nuovi significati in un’interazione, nell’ambito della quale il senso sia continuamente condiviso da chi vi partecipa. Comunicare nelle interazioni sociali significa andare oltre il significato letterale dell’enunciato e utilizzare il contesto per costruire significati condivisi: in tal senso è necessario comprendere le intenzioni dei parlanti all’interno dell’ambito linguistico, extralinguistico e sociale in cui avviene lo scambio comunicativo. La capacità di decodificare l’intenzionalità comunicativa sottostante i messaggi verbali e non verbali di una cornice relazionale è organizzata e governata dalla competenza pragmatica e dalle competenze socio – comunicative nel loro complesso. I domini che le presiedono e declinano sono quattro: cognizione sociale, pragmatica verbale, pragmatica non verbale e interazione sociale. Ciascuna di queste aree ha una sua natura ricettiva ed espressiva, che necessitano di essere considerate interdipendenti e correlate tra loro.
Valutazione L’obiettivo è l’acquisizione delle procedure d’uso e dell’interpretazione dei dati forniti da strumentistandardizzati di valutazione e tecniche osservative che rilevano i diversi processi cognitivi che caratterizzano i deficit nell’uso sociale del linguaggio. A tal fine si farà riferimento allo studio dei modelli cognitivi elaborati a partire dai dati sperimentali e clinici provenienti dalla psicologia e dalla neuropsicologia dello sviluppo. Si darà ampio spazio alla discussione di casi clinici e, laddove possibile, a materiale audio e video relativa alla somministrazione dei test e a lavori laboratoriali pratici.
Terapia L’obiettivo è la conoscenza delle tecniche di base nella riabilitazione dell’uso sociale del linguaggio, tecniche finalizzate al potenziamento di abilità emergenti e al trattamento delle abilità carenti. Nel livello base ci si focalizzerà sull’applicazione delle conoscenze dei fenomeni comunicativi relativamente alla presentazione di casi clinici selezionati, l’individuazione dei fenomeni comunicativi da attenzionare prioritariamente, la creazione di alcune attività utili per il lavoro sui fenomeni individuati. In questo senso l’intervento riabilitativo è mirato a incrementare i processi cognitivi relativi alla competenza pragmatica così che l’intervento si applichi alla pragmatica ed ai comportamenti ad essa correlati. Si stimolerà nei partecipanti un approccio alla riabilitazione cognitiva che si basa sull’uso combinato di differenti tecniche di intervento che possono lavorare l’integrazione delle competenze necessarie per un efficiente uso del linguaggio.
CaPs – T è un modello di analisi e trattamento delle abilità pragmatiche in età evolutiva. Il programma d’intervento è strutturato in due diversi livelli: Il corso livello base, mira a fornire profonde conoscenze di comprensione e manipolazione delle abilità socio – conversazionali e pragmatiche, nonché dei relativi protocolli osservativi e degli strumenti di valutazione. Il trattamento riabilitativo viene affrontato in maniera trasversale nei diversi domini e nelle diverse fasce evolutive. Il corso si articolerà in due giornate. Nella mattina della prima giornata, si affronteranno temi di carattere teorico generale, mentre nel pomeriggio si affronterà il dominio della Pragmatica linguistica in una prospettiva cognitiva. Nella mattina della seconda giornata verranno sviluppati i domini della Pragmatica non verbale e quello dell’interazione sociale, per concludere con la discussione di casi clinici ed esemplificazioni di trattamento all’interno dei singoli domini e nelle diverse fasce di età.
Destinatario del corso: logopedista, terapista della neuro e psicomotricità, terapista occupazionale, educatore professionale, educatore professionale, psicologo (disciplina Psicologia), fisioterapista, ortottista.
Nella riabilitazione cognitiva e del linguaggio spesso è necessaria la personalizzazione dei trattamenti in base alle esigenze del paziente.
I terapisti devono avere diversi materiali per favorire la generalizzazione delle competenze apprese durante le sessioni terapeutiche. I materiali devono essere accattivanti, immediati, divertenti e possibilmente “ecologici”, ovvero vicini alla vita reale del paziente. Il disegno ha tutte queste caratteristiche ma molti esperti in riabilitazione non sanno disegnare perché non conoscono le tecniche base per realizzare disegni semplici ed efficaci.
Un numero elevato di bambini con disordini evolutivi del linguaggio e dello speech, idiopatici o nel contesto di quadri complessi, mostra deficit significativi nell’utilizzo del linguaggio in funzioni comunicative evolute come la capacità di narrare, esporre, argomentare ed esprimere opinioni.
Il problema è talmente evidente ed impattante sulla capacità di comunicare in maniera efficiente da indurre molti ricercatori a ritenere che il disordine a questo livello costituisca una sorta di stazione di arrivo e di fase di cronicizzazione dei disturbi evolutivi del linguaggio.
Spesso difficoltà a carico della componente lessicale e di quella morfo-sintattica hanno un ruolo determinante nel ridurre le abilità espositive dei bambini. Le difficoltà a carico di questa abilità possono avere un impatto maggiore sulla socializzazione, sulla carriera di studi e, in generale, sull’efficienza comunicativa dei bambini.
Destinatario del corso: Logopedisti, psicologi (disciplina psicologia)
Da sempre i libri costituiscono un importante strumento di promozione e sviluppo. Nell’ultimo ventennio sono stati sempre più spesso inclusi negli interventi mirati al linguaggio, sia entro percorsi educativi sia entro azioni riabilitative. Le ricerche sull’efficacia in questo ambito mostrano risultati discordanti che sembrano legati a come, quando e con quali strategie i libri sono utilizzati.
Il corso, sulla base delle evidenze di letteratura, vuole mettere i discenti in grado di selezionare i criteri più adeguati nella loro pratica quotidiana, per identificare le caratteristiche più adeguate dei libri e le strategie più idonee per proporli, in relazione alle diverse situazioni educative o riabilitative per lo sviluppo delle competenze linguistiche e per l’arricchimento delle conoscenze.
Destinatario del corso: logopedista, terapista della neuro e psicomotricità, terapista occupazionale, educatore professionale, educatore professionale, psicologo (disciplina Psicologia), fisioterapista, ortottista.
Nella riabilitazione cognitiva e del linguaggio spesso è necessaria la personalizzazione dei trattamenti in base alle esigenze del paziente.
I terapisti devono avere diversi materiali per favorire la generalizzazione delle competenze apprese durante le sessioni terapeutiche. I materiali devono essere accattivanti, immediati, divertenti e possibilmente “ecologici”, ovvero vicini alla vita reale del paziente. Il disegno ha tutte queste caratteristiche ma molti esperti in riabilitazione non sanno disegnare perché non conoscono le tecniche base per realizzare disegni semplici ed efficaci.
Destinatario del corso: Logopedista, Medico NPI e Psicologo (disciplina Psicologia)
L’attenzione crescente verso il tema della precocità dell’intervento sul linguaggio orale determina un aumento della presa in carico diagnostico-valutativa e riabilitativa di bambini al di sotto del terzo anno di vita.
A fronte di un auspicato abbassamento dell’età dei bambini che giungono alla consultazione di medici, psicologi e logopedisti, diventa, quindi, particolarmente importante che le figure professionali sanitarie implicate nel processo diagnostico e di trattamento dei bambini più piccoli, maturino conoscenze e competenze adeguate ed aggiornate rispetto alle traiettorie di sviluppo tipico del linguaggio, agli strumenti utili per valutare la comprensione verbale e per stadiare il livello di linguaggio espressivo.
Da questo, infatti, dipenderanno le decisioni cliniche riguardanti la presa in carico logopedica e la formulazione di obiettivi significativi per il trattamento del linguaggio nei bambini piccoli. I contenuti di questo corso sono principalmente focalizzati sullo sviluppo del linguaggio nei bambini durante i primi 36 mesi. Tuttavia, diversi contenuti possono offrire un importante contributo anche rispetto a bambini più grandi, ma con un’età linguistica riferibile alla fascia 0-3, in quanto la corretta stadiazione del livello di linguaggio espressivo e recettivo è determinante per la scelta dei percorsi di trattamento logopedico. Il corso prevede la presentazione di casi attraverso filmati e momenti di pratica ed è basato sull’attività decennale di ricerca del primo relatore nell’ambito dei disturbi del linguaggio e dello speech.
Destinatario del corso: Logopedista, Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, Educatore Professionale, Terapista Occupazionale, Psicologo (Psicologia), Neuropsichiatra Infantile.
Il corso si propone di fornire elementi utili per osservare e pianificare l’intervento logopedico con i bambini più piccoli. È sempre più frequente la presa in carico di bambini nella fascia di età 0-3 anni e la richiesta di valutazione e intervento di bambini che presentano quadri estremamente complessi, caratterizzati da una prestazionalità globale confrontabile con quella di bambini di età decisamente inferiore.
In questi casi il logopedista può incontrare difficoltà sia nello svolgimento di una corretta valutazione (per i bambini molto piccoli e/o molto immaturi spesso mancano strumenti testologici idonei) sia nell’individuazione di obiettivi per pianificare la seduta e svolgere l’attività di counseling verso i genitori ed i care-giver. Ogni sessione affronta un aspetto saliente di ciò che va valutato ed eventualmente trattato (movimento, schemi di azione con gli oggetti, gioco, primo linguaggio e controllo motorio articolatorio) fornendo di volta in volta elementi per la valutazione (“cosa guardare”?) e per il trattamento (“cosa fare”?, ma anche “cosa non fare”).
Un numero elevato di bambini con disordini evolutivi del linguaggio e dello speech, idiopatici o nel contesto di quadri complessi, mostra deficit significativi nell’utilizzo del linguaggio in funzioni comunicative evolute come la capacità di narrare, esporre, argomentare ed esprimere opinioni.
Molti ricercatori sono arrivati a ritenere che il disordine a questo livello costituisca una sorta di stazione di arrivo e di fase di cronicizzazione dei disturbi evolutivi del linguaggio, una volta che i bambini hanno rimediato in maniera completa o parziale le problematiche a carico del sistema dei suoni e della morfo-sintassi. Queste difficoltà possono avere un impatto determinante sulla socializzazione, sulla carriera di studi e sulla capacità di comunicare.
Destinatario del corso: Logopedista, Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, Fisioterapista, Psicologo (disciplina Psicologia), Neuropsichiatra Infantile, Medicina Fisica e della Riabilitazione, Audiologia e Foniatria, Otorinolaringoiatria, Pediatria (disciplina Pediatria e Pediatri di Libera scelta), Educatore professionale
Molti studi suggeriscono che nelle prime fasi dello sviluppo infantile i significati relativi al Sè nel mondo siano concepiti come incarnati.
Questi significati, che hanno una matrice biopsicosociale e includono diversi livelli (genetico, epigenetico, corporeo, emozionale, comportamentale), contribuiscono a strutturare l’esperienza corporea e le competenze socio-emozionali del bambino.
Un insieme di “saperi impliciti” gli consentono di agire in modo socialmente orientato. Il bambino può interfacciarsi con l’Altro, interessarsi all’Altro e sapere che l’Altro è interessato a lui e apprende a riconoscere gli effetti dei suoi comportamenti nella relazione. Le esperienze precoci avverse come la nascita pretermine possono interferire con questa processualità intersoggettiva tra il genitore e il bambino e avere un impatto sulle traiettorie dello sviluppo socio-emozionale grazie anche a variazioni dei pattern epigenetici.
Un numero elevato di bambini con disordini evolutivi del linguaggio e dello speech, idiopatici o nel contesto di quadri complessi, mostra deficit significativi nell’utilizzo del linguaggio in funzioni comunicative evolute come la capacità di narrare, esporre, argomentare ed esprimere opinioni.
Il problema è talmente evidente ed impattante sulla capacità di comunicare in maniera efficiente da indurre molti ricercatori a ritenere che il disordine a questo livello costituisca una sorta di stazione di arrivo e di fase di cronicizzazione dei disturbi evolutivi del linguaggio.
Spesso difficoltà a carico della componente lessicale e di quella morfo-sintattica hanno un ruolo determinante nel ridurre le abilità espositive dei bambini. Le difficoltà a carico di questa abilità possono avere un impatto maggiore sulla socializzazione, sulla carriera di studi e, in generale, sull’efficienza comunicativa dei bambini.
Destinatario del corso: Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, Logopedista, Educatore Professionale, Fisioterapista, Terapista Occupazionale, Psicologo (Psicologia), Neuropsichiatra Infantile, Ortottista
Il corso verterà sul trattamento neuropsicomotorio in età evolutiva nei quadri di disprassia e di disordine visuo-spaziale.
L’obiettivo è l’acquisizione di strumenti ecologici specifici per la valutazione funzionale delle abilità visuo-spaziali e prassiche del bambino e lo sviluppo di tecniche di intervento orientate all’incremento delle abilità in termini di efficacia ed efficienza funzionale.
L’intervento riabilitativo sarà focalizzato sui diversi livelli di elaborazione delle informazioni: organizzazione visuo-spaziale, coordinazione motoria e abilità costruttive, oculomozione, costruzione del setting e selezione del materiale in uso ed utile allo scopo di proporre un programma di intervento personalizzabile e modulabile.
Sarà dato ampio spazio alla discussione di casi clinici che evidenziano deficit specifici, in un’ottica di confronto con i partecipanti. Questo corso vuole dare spessore e significato all’intervento riabilitativo inteso come presa
in carico globale che, nei quadri di disprassia e disturbo visuo-spaziale, trova nell’interdisciplinarietà uno dei punti di forza per l’ottimizzazione dell’intervento riabilitativo e dell’esercizio terapeutico sottesi al recupero dei punti di debolezza del bambino e al sostegno dei suoi punti di forza grazie alla costruzione di un programma terapeutico mirato.
Destinatario del corso: logopedista, terapista della neuro e psicomotricità, terapista occupazionale, educatore professionale, educatore professionale, psicologo (disciplina Psicologia), fisioterapista, ortottista.
Nella riabilitazione cognitiva e del linguaggio spesso è necessaria la personalizzazione dei trattamenti in base alle esigenze del paziente.
I terapisti devono avere diversi materiali per favorire la generalizzazione delle competenze apprese durante le sessioni terapeutiche. I materiali devono essere accattivanti, immediati, divertenti e possibilmente “ecologici”, ovvero vicini alla vita reale del paziente. Il disegno ha tutte queste caratteristiche ma molti esperti in riabilitazione non sanno disegnare perché non conoscono le tecniche base per realizzare disegni semplici ed efficaci.
Coloro che non necessitano di crediti ecm potranno partecipare sostenendo una quota d’iscrizione pari a 180 euro (iva compresa). Anche in questo caso l’iscrizione si effettua tramite il pulsante “iscriviti” qui sopra.
Destinatario del corso: Medico (discliplina Neuropsichiatria I.), Psicologo (disciplina Psicologia), Logopedista, Terapista della neuro e psicomotricità
Le procedure utilizzate nella valutazione dei monolingui sono difficilmente applicabili e interpretabili in individui che parlano l’Italiano come L2 (seconda lingua).
Diverse esperienze in ambito nazionale ed internazionale delineano una serie di buone prassi nel colloquio, nella valutazione e nell’intervento.
Gli operatori devono conoscere le traiettorie di sviluppo tipico e atipico nei bambini bilingue, le metodologie adeguate per definire i protocolli diagnostici, e gli strumenti psicometrici specifici. Il percorso esamina gli indicatori più significativi per individuare precocemente i profili di rischio e implementare adeguate metodologie di intervento.